La piegatura delle lamiere è una tra le tante lavorazioni, insieme al taglio laser e alla fresatura meccanica, che svolgiamo qui, all’interno del Gruppo PrAm in provincia di Reggio Emilia.

Questa lavorazione prevede di flettere e deformare in modo permanente delle lamiere attraverso tecniche differenti e pressopiegatrici, ognuna con le sue caratteristiche.

Grazie alla cosiddetta “fibra neutra”, cioè a una fibra che molti metalli – non tutti – hanno al centro del loro spessore, è possibile piegare le lamiere evitando rotture nella piega; ecco perché è fondamentale scegliere accuratamente il tipo di metallo che si vuole sottoporre a lavorazione.

Soprattutto visti i numerosi usi di questo tipo di lavorazione all’interno della carpenteria pesante e leggera, che, grazie alla sua velocità, ed economicità, hanno fatto della piegatura delle lamiere un elemento cardine per gli elementi strutturali da esterno e da interno.

Approfondisci l’argomento sui tipi di carpenteria all’interno del nostro articolo “Carpenteria leggera e pesante: quali differenze?

 

3 tecniche di piegatura delle lamiere

Gli utensili per la piegatura a V

Prima di mostrarvi le tre tecniche di piegatura più frequenti, è importante definire gli utensili che, utilizzati nelle piegature a tre punti o a V, entrano in contatto direttamente con la lamiera:

  • Il punzone: collocato in alto, nella zona superiore della piegatrice;
  • La matrice: detta anche cava o prisma, è installata direttamente sul banco di lavoro.

Semplificando di molto il funzionamento, possiamo descrivere il punzone come uno strumento che spinge e affonda la lamiera all’interno di una scanalatura, la matrice, fino a un punto preciso e predefinito.

Le sagome e le lunghezze di punzone e matrice possono essere anche molto diverse tra loro e quindi è importante associare bene questi due utensili per ogni tipo di lavorazione, anche perché, ad esempio, una matrice con una larghezza V minore genera un corrispondente angolo di piegatura più piccolo.

La Piegatura in aria

La piegatura in aria, detta anche piegatura a tre punti, come abbiamo visto, si realizza grazie a un punzone che, scendendo dall’alto, pressa la lamiera in una matrice inferiore a forma di V.

In questo processo, la lamiera entra in contatto con la macchina in tre punti (da qui il nome): uno con il punzone superiore e due con la matrice, e, in base alla profondità del punzone che pressa la lamiera sulla matrice, si avranno angoli più o meno acuti della piega.

Questo è proprio uno dei grandi vantaggi della piegatura a V, che consente di realizzare numerosi tipi di piega, variabili in raggio d’apertura, grazie a un numero limitato di utensili. Inoltre, questo tipo di lavorazione consente di usare meno forza e permette di piegare lamiere anche di spessori consistenti. Di contro, per garantire una buona qualità e per ridurre il ritorno elastico, è necessario utilizzare delle piegatrici ad alta tecnologia, come le nostre piegatrici Bystronic con visualizzatore 3D a controllo numerico.

Lavorazione delle lamiere a Reggio Emilia_Piega a V_Gruppo PrAm

Piegatura in aria a tre punti

Piegatura in aria a Fondo Cava o Coniatura

Queste due tecniche di piegatura possono essere inserite all’interno dello stesso gruppo, perché le differenze risiedono principalmente nell’angolo di piega realizzato; ricordatevi che in questo caso le lamiere utilizzate devono essere sottili.

Solitamente utilizzata per realizzare pieghe con angoli di 90°, la coniatura esercita una forza contro tutta la superficie della matrice, ottenendo, di fatto, una piegatura a U, e infatti punzone e matrice, avendo lo stesso angolo d’inclinazione, “coniano” la lamiera e ne eliminano il ritorno elastico.

Un vantaggio di questa tecnica è la sua precisione e la sua ripetizione nel piegare l’angolo.

Tra i principali svantaggi, però, dobbiamo evidenziare il dover utilizzare utensili diversi ogni qualvolta si vogliano piegare raggi di differenti dimensioni, e l’utilizzo di una forza molto elevata.

Lavorazione delle lamiere a Reggio Emilia_Coniatura_Gruppo PrAm

Processo di piegatura a fondo cava

Appiattimento o Schiacciata

La tecnica della schiacciatura si esegue seguendo due fasi distinte e complementari: la prima è una fase di piegatura a V di 26°-35° della lamiera, mentre nella seconda fase la lamiera viene pressata o schiacciata, appunto, solo in parte o completamente. L’appiattimento è un tipo di tecnica utilizzato per conferire robustezza e rigidità alla lamiera.

I tipi di piegatrice

I macchinari per effettuare la piegatura delle lamiere si chiamano presse piegatrici, dette anche pressopiegatrici o più comunemente piegatrici.
Nel corso degli anni l’uso di punzone e matrice è rimasto pressoché invariato, mentre hanno subito cambiamenti piuttosto marcati i loro funzionamenti.

Tra i macchinari, avrete sicuramente sentito parlare, ad esempio, di presse piegatrici meccaniche, piegatrici idrauliche tipo “RG” e presse idrauliche a barra di torsione, che ormai, o sono fuorilegge secondo le nostre normative, oppure hanno una tecnologia considerata desueta.

Oggi i macchinari più comuni e utilizzati sono:

  • Presse idrauliche sincronizzate
  • Pressopiegatrici elettriche

E tutte, oltre a punzone e matrice, hanno in comune ciò che è considerato il vero cervello di queste macchine: il centro di controllo numerico (CNC), un dispositivo attraverso il quale l’operatore si interfaccia con il macchinario, programmandolo in modalità diretta o in modalità off-line da un ufficio tecnico

La piegatura delle lamiere, come avrete intuito è una lavorazione che deve essere affidata a personale specializzato che conosce i materiali e i macchinari. Gruppo PrAm ha un parco macchine e team di persone preparate ed esperte per effettuare questo tipo di lavorazioni fino a 4 metri per 320 tonnellate di prodotto.

 

Affidati a dei professionisti per la piegatura lamiere a Reggio Emilia e provincia, contattaci!